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       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

Titolo

Rodion 

Il terzo reich non è mai tramontato 

Autore

Beatrice Simonetti

Edito da Delrai Edizioni

Genere Fantascienza. Fantascienza Militare.

Pagine 386

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  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 

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     Nello specifico il genere è ucronico. Ha una solida struttura e una lettura sciolta e veloce. La Simonetti ha indagato nella coscienza dei personaggi principali, minandone giorno dopo giorno la capacità del perdono e della pietà.


 

     L’autrice ha conservato per qualche anno questo romanzo, lo ha letto moltissime volte, poi il coraggio di divulgarlo e con l’aiuto della CE è arrivata a una storia impressionante e se questo è il primo suo scritto, dico che c’è stoffa. 


 

     La realtà che ha portato all’interno della trama è pressoché simile a ciò che, secondo la fantasia umana, poteva veramente accadere dopo la caduta del fascismo e di tutti i suoi rami letali.


 

     All’interno del racconto, già di per sé crudo e solo chi ha uno stomaco di un certo spessore riuscirà a leggerlo, troviamo molti sentimenti. 


 

     La maternità, momento dolcissimo anche quello  è stato stravolto. L’autrice ha fatto valicare il confine da tenera bontà ad astuta e bieca perfidia.


 

Se così dovesse essere, mi alimenterò io stessa del suo sangue”


       Uno degli interpreti principali si chiama Edmund. Cresce genuino, generoso e ingenuo.

La madre Charlotte, moglie di un alto funzionario della SS morto da qualche anno, lo alleva con ogni attenzione. Mentre il mondo esplode tra conquiste tedesche e disfatte europee. Edmund diventa grande  con la sua amica Alatiel, ragazza sveglia, dipendente da un padre padrone ma sempre disponibile verso gli altri. Però Ed ha l’anima in tumulto: vorrebbe seguire le orme del padre e arruolarsi per servire la patria. Con questa scelta, dapprima combattuta a ogni costo dalla madre e poi assecondata, il destino dei due ragazzi si allontana. Ma l’uno rimarrà sempre nel cuore dell’altro. Nei momenti bui riaffioreranno i loro discorsi e la loro pura e linda amicizia. Nel mezzo, trecento pagine violente, senza via d’uscita, con colpi di scena atroci. Non si percepisce speranza tra le righe, non si intravede nessuna luce, ma solo il deserto e arido animo umano.


 

     Intravedo il romanzo di formazione, infatti, gli attori principali hanno evoluzioni. Alcuni già con un’impronta ben precisa, altri con esperienze che si faranno sulla loro pelle, sulle loro ossa, accartocciandone anche le coscienze. 


 

     La tensione si alza ogni fine capitolo. Per l’annuncio di quello nuovo sono state inserite delle poesie, brani, schegge che a grandi linee introducono le nuove vicende.


 

     Aggiungo che si palesano molte sotto-trame. E molti attori di secondo piano che potrebbero essere magari lo spunto per un sequel.


 

     La scelta dell’epilogo potrebbe lasciare a bocca spalancata, ma analizzando bene gli eventi, nel complesso credo sia stata ben ponderata.


 

     Termino con lo scrivere che la forza di questo truculento romanzo sono le minuziose descrizioni. Le torture sono deliranti al limite dell’angoscia. Anche se sappiamo benissimo che gli spunti sono stati presi da fatti realmente accaduti.


 

     Ma, come dicevo, è la sua forza far risaltare ciò che poteva accadere, ciò che sarebbe potuto accadere, ciò che avrebbero potuto fare, ciò che avrebbero potuto conquistare. 


 

     Per fortuna quando si chiude l’ultima pagina si respira un’aria di libertà, quell’aria che dobbiamo dire solo un GRAZIE enorme ai nostri nonni, ai nostri soldati che hanno sacrificato la vita per lasciarci la possibilità di essere noi stessi.


 

     Torno sulla prosa che è disinvolta e accattivante. Non è da tutti tenere sulla corda il lettore con questo specifico argomento fino alla fine, ma Beatrice è riuscita. 


 

Per quelle persone che gradiscono le storie di fantasia mescolata alla realtà.


 

Per quelle persone a cui piace scoprire dove un uomo può arrivare per sopravvivere.


 

Per il tappeto musicale. All’interno del libro viene citata la Musica Debussy Clair de lune

 

Sinossi presa dal web

 

      «L’uomo ricerca la necessità, l’immediato piacere. Tenta di non scomparire e cercherà sempre di allontanare quell’oscuro tramonto che è la morte, con tutto ciò che è in suo potere. È dunque il potere, la forza di volontà, che diversifica ogni uomo. La debolezza è una viltà, è il tradimento della vita stessa.»

Tula, 4 settembre 1946. Rodion è un bambino di nazionalità russa che sopravvive a stento nella dura realtà dei campi di isterilimento nazista. La Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e, insieme ai suoi alleati, ha creato un regime fanatico e totalitario in tutto il mondo. Tredici anni dopo, Edmund è l'altra faccia della medaglia: un giovane tedesco vittima della folle propaganda nazista che cela oscuri retroscena, mascherandoli con nobili ideali, ai quali il ragazzo crede con assoluta fedeltà.

 

 


 

La prossima lettura sarà:

Quando il sole si prendeva suoi terrazzi.

Storia della famiglia dell’autrice in una Napoli come sempre in fermento. Nostalgico, ironico e fresco. Non perdetevelo.


 

Alla prossima.


 


 


 


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