Contatori visite gratuiti
raven

R O I S

notebookboy
macchinafotografica4
bussola

       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

TITOLO

OGNUNO RICONOSCE I SUOI

AUTRICE

ELENA RAUSA 

polish_20241118_082027860(2).jpeg
bbcdac3f88e07091e0210bb52c485010
imgbineye-scleral-tattooing-drawing-epiphora-pngbgq7tkdy

  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 

L’immagine che appare di questo racconto è il classico di una famiglia italiana migrata dal sud, che si inserisce molto bene del tessuto urbano milanese. Milano accoglie tutti, è sempre stata così e lo è ancora adesso. Forse le sue guglie che svettano verso il cielo sono così lunghe che, se allargate, abbracciano chiunque si presenti in città, accogliendolo senza pregiudizi.


 

Ho fatto uno scatto dell’epoca in cui si svolge la storia centrale, quella più tagliente e cruda.


 

La foto dell’inizio della vicenda vede Caterina, una delle protagoniste, che è seduta a fianco del letto di Michele, suo cugino. È all’ospedale da molto tempo, immobile, sembra addormentato. Un giorno Caterina decide, lei vede positivo. nonostante la situazione molto preoccupante, decide di comprare un quadernino e scrivere tutto ciò che riguarda la famiglia. Perchè Caterina è ottimista e sa che quando si sveglierà, perché si sveglierà, sarà come:

un cane bastonato strappato troppo presto dalla tana”


 

La Rausa sa come trattare i sentimenti e le fragilità. Questa è la sua seconda stesura.


 

La protagonista, munita di penna e quaderno, comincia un’indagine approfondita. Ovviamente c’è chi vuole contribuire con entusiasmo perché crede nella sua iniziativa e chi, come i suoi genitori e zii, sono ostili nel raccontare a questa ingenua ragazza come veramente sono andate le cose.

Infatti le false verità portate avanti fino a quel momento, si stavano mano a mano dilaniando sotto le domande assillanti della ragazza. Verità nascoste. Come quella volta che la madre di Michele stava partorendo un bimbo che lei ha concepito in una delle tanti unioni della sua travagliata vita.


 

C’era un corpo da lacerare per farlo uscire, era il mio”


 

L’autrice non sfoggia termini ricercati, non si attarda in complicati discorsi. Lei è diretta e con questa cruda schiettezza fa continuare a Caterina la ricerca di quella verità che tarda ad arrivare.


 

Molti sono gli spunti vorrei approfondire questo.

Siamo negli anni Settanta, quelli di piombo, ma non per la presenza delle armi in mano ai ribelli, ma per le polveri che appesantivano l’aria milanese. Il boom stava migliorando la situazione economica, ma stava peggiorando quella della salute dei cittadini. Le donne iniziavano a prendere coscienza di sé e decidere se tenere o no un figlio. L’amore doveva essere libero, senza colore ne religione.


 

In questa morsa, con queste nuove prospettive, molte sono state le famiglie che hanno perso la strada. Quella di Caterina ha tenuto duro, ha remato dritta, ha raccolto molti cocci, donando loro

possibilità di rinascita.


Nel libro non c’è indice, e i capitoli non hanno nè titolo nè numero.

Mossa intelligente, così non si anticipa nulla al lettore. Però c’è il fattore “salti temporali”. A volte iniziandone uno nuovo bisogna leggere una paginetta per catturare chi fa cosa. I pov inseriti ad altalena danno maggiore polso a tutta la storia.


 

La chiave di volta la si trova in questa frase:

Scrivo per te, ma la verità è che vorrei almeno per un po’ quel poco che resta di noi. Allora troveresti un posto in cui tornare ma anch’io, forse troverei il coraggio di partire.”


 

Per concludere dico che ho trovato questa lettura molto introspettica equilibrata, con dialoghi veloci e senza sfumature.

Uno dei punti di forza credo sia proprio la costanza nella ricera tra tutti i parenti dapprima di sola informazione, ma poi si ritrova a voler sapere cosa è avvenuto realmente.


 

Un’ultima cosa. Vorrei spendere due parole sul titolo: Ognuno riconosce i suoi, è una frase tratta da: “Il piccolo testamento” di Eugenio Montale. Volevo sottolinearlo perché c’è un filo che li lega. La vita.


 

Per quelle persone a cui piace l’introspezione

Per quelle persone che gradiscono le saghe famigliari con i loro segreti.

Per quelle persone che vogliono concedersi una lettura scorrevole e di integrazione.


 

Per la musica la protagonista ne suggerisce molte, io ho scelto per voi

Gianna di Rino Gaetano che calza a pennello con un delle protagoniste.


 

Per il prossimo podcast vi proporrò una bella storia piena di umanità.

Al di qua del fiume di Alessandra Selmi la storia della famiglia Crespi e del suo villaggio.

 

Sinossi presa dal web

 

Milano, anni Novanta. Ogni giorno Caterina raggiunge l'ospedale dove è ricoverato il cugino Michele, si siede e aspetta. L'infermiera giovane con gli occhiali spessi, a cui ogni tanto domanda se lui riesca a sentirla, le risponde che non ci sono certezze in casi del genere; c'è chi prova con la musica, qualcuno legge a voce alta, altri parlano e fingono di non accorgersi delle risposte che non arrivano mai. Caterina ha comperato un quaderno, fogli spessi e bianchi su cui ricostruire la storia sua e di Michele, e della loro famiglia. Un modo per riordinare quelle «tessere della memoria» che compongono il passato, e per tracciare una strada che ricondurrà Michele a casa, quando si sveglierà stordito e confuso, come un cane bastardo strappato troppo presto alla tana. I primi ad affacciarsi sulla pagina sono naturalmente Sandro e Teresa, i genitori. Al tempo della nascita di Caterina, Sandro lavorava per una grande multinazionale americana: giacca e cravatta dal lunedì al giovedì, il venerdì un anticipo di weekend in camicia. Teresa allora era la più giovane insegnante di matematica dell'istituto tecnico. Disegnava sulla lavagna con i gessetti colorati e nella voce aveva la poesia di certi giorni d'estate.

 

Qualche dato sull’autrice


 

Elena Rausa è nata a Milano e attualmente vive in Brianza. Ha tre figlie. Dopo la laurea in Lettere presso l’Università Cattolica di Milano, ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica-Filologia umanistica. Oggi è docente di lettere al liceo scientifico. Marta nella corrente è il suo primo romanzo.

 


 


 


facebook
twitter
youtube
tripadvisor
pinterest
flickr
instagram

SARTISA


facebook
twitter
youtube
tripadvisor
pinterest
flickr
instagram

ROIS