R O I S
MAPPE VIAGGI
Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.
SCRIVERE VIAGGIANDO
Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.
Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura.
Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.
Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.
IMMAGINI IN VIAGGIO
...proprio così, è un viaggio
fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro
per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi.
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.
Titolo
Nelle terre estreme
Autore
Jon Krakauer
I NOSTRI HOBBY CREATIVI
Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri
oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.
BUTTA UN OKKIO
...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.
Nelle terre estreme
di Jon Krakauer
edito da Corbaccio nel 2022
traduzione di Laura Ferrari e Sabrina Zung
prima pubblicazione AMERICA 1996
pagine 288
È una lettura profonda ed emozionante perché racconta di un fatto realmente accaduto.
L’autore di questo libro non è l’interprete principale, ma solo colui che ha voluto raccontare come sono andati i fatti.
Jon è un giornalista, alpinista esperto e incline a eventi estremi. Ha seguito fin da subito la scomparsa di Christopher McCandless, scrivendo dei trafiletti sul suo quotidiano. La notizia ritorna sulle pagine dei giornali al ritrovamento del corpo del ragazzo. Da quel momento Jon intende ripercorrere il cammino di Chris. Grazie all’aiuto della famiglia e a vari indizi che, come un bravo detective ha raccolto, è riuscito a ricostruire completamente gli spostamenti. Ma...andiamo per gradi.
Questo è l’inizio del viaggio di Christopher McCandless e della sua voglia di sfidare la natura e prima di tutto se stesso. La sua vita viene raccontata tramite la voce di Jon, il quale riesce a far vivere al lettore quelle terre estreme avvolte in profondi pensieri lasciati da Chris nel luogo in cui è morto.
Il ragazzo ha tagliato i rapporti con i genitori, specialmente con suo padre. L’unica persona con cui ha qualche contatto è la sorella. Ha deciso di dare tutti i suoi soldi in beneficenza. Per non essere rintracciato si è anche inventato delle nuove generalità.
“i vecchi non comprendono i voli dell’anima dell’adolescente”
Forse la famiglia poteva fare di più. Dopo molto tempo che non avevano sue notizie, ha ingaggiato un detective. Questi però è stato disattento perché c’è stata un’occasione dove Chris ha dato il numero della sua vera previdenza sociale. Forse era quello il momento per poterlo salvare, per poterlo far tornare a casa. Ma probabilmente doveva finire come è finita.
La meta da raggiungere è l’Alaska, ma doveva aspettare il disgelo per poterla attraversare e dunque, grazie alla sua tenacia e testardaggine e la grande voglia di mettersi in gioco per affrontare la natura vista dal lato più vero e primitivo, ha iniziato a lavorare. L’arguzia e l’intelligenza non gli mancano, preferisce però cimentarsi in semplici lavori.
La tensione sale quando esprime agli amici cosa vuole fare e dove vuole andare. Solo alcuni riescono a inserirsi in quell’entusiasmo forse fanciullesco, forse immaturo. Lui non ascolta nessuno. inseguendo solo il suo sogno, lasciando per strada tante persone che gli hanno voluto bene.
“Sfuggito all’ingombrante minaccia dell’intimità umana, dell’amicizia.”
Un altro passaggio di Chris. In una lettera spedita a Ron, l’uomo che l’avrebbe tenuto per sempre con se:
“La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento.”
Da questo libro è stato tratto anche un film. Credo però che leggere questo racconto sia emotivamente diverso. Al suo interno ci sono anche le esperienze dell’autore e vi garantisco che sono da mozzare il fiato. A differenza di Chris, lui è riuscito a stabilire, prima che fosse troppo tardi, dove tracciare la linea di confine tra il fallimento e l’orgoglio, salvandosi così la vita.
Tra le righe si cattura, oltre che la libertà di vivere la vita senza regole e affetti, anche egoismo nei confronti dei suoi cari e di tutte quelle persone che ha lasciato dietro sé e una esuberante superbia.
Il voler affrontare senza le necessarie informazioni e l’attrezzatura adatta, quelle terre inospitali che anche ai nativi faceva paura.
È dall’età prescolare che vuole essere libero da ogni restrizioni di sorta, ribelle alle leggi degli uomini ma non a quelle della natura.
Libertà per lui è l’avventura, mettendosi alla prova, ma di prove brillantemente superate ne ha già inanellate moltissime, ma non gli bastano. Vuole confrontarsi con un mondo primitivo, con un modo di vivere preistorico solo natura e animali, senza pensare alle conseguenze.
Per lui può essere forse da come ha confessato al suo amico che quella dell’Alaska sarà l’ultima esperienza. Le domande sono molte. Avrebbe perdonato tutti? Sarebbe stato in grado anche di perdonarsi? Avrebbe capito dove termina la libertà e inizia il pericolo?
Le descrizioni dei paesaggi sono armoniose e contengono l’anima di chi sta scrivendo. E senza dubbio sarebbero state condivise anche da McCandless.
La tensione sale quando l’autore con i genitori raggiungono il posto dove Chris ha respirato l’ultima volta e si accorgono di una cosa sconvolgente.
La narrazione è fluida, senza eccessi.
All’inizio di ogni capitolo si trovano delle citazioni tratte dai libri che Chris si è portato nello zaino. Titoli e argomenti che confermano il suo disagio umano e mentale nei confronti degli altri.
Inoltre, per rendere al lettore la vastità dei luoghi dove si è recato in attesa di raggiungere l’Alaska, ci sono delle mappe.
Consigliato a chi piace leggere di avventure e approfondirle, nonostante si sappia già molto sull’argomento. Consigliato a chi piace la cronaca, quella verace e intensa. Consigliato ha chi ha un cuore forte e non si lascia prendere l’anima dalla narrazione emotivamente trascinante.
“Volevo il mio momento, non un’esistenza quieta. Volevo l’emozione, il pericolo, la possibilità di sacrificare qualcosa per amore. Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia che non trovava sfogo in una vita tranquilla.”
Questa frase era sottolineata in un libro trovato accanto alla salma. “La felicità familiare” di Lev Tolstoj.
Sinossi presa dal web
Nell'aprile del 1992 Chris McCandless si incamminò da solo negli immensi spazi selvaggi dell'Alaska. Due anni prima, terminati gli studi, aveva abbandonato tutti i suoi averi e donato i suoi risparmi in beneficenza: voleva lasciare la civiltà per immergersi nella natura. Non adeguatamente equipaggiato, senza alcuna preparazione alle condizioni estreme che avrebbe incontrato, venne ritrovato morto da un cacciatore quattro mesi dopo la sua partenza per le terre a nord del Monte McKinley. Accanto al cadavere fu rinvenuto un diario che Chris aveva inaugurato al suo arrivo in Alaska e che ha permesso di ricostruire le sue ultime settimane. Jon Krakauer si imbatté quasi per caso in questa vicenda, rimanendone ossessionato, e scrisse un lungo articolo sulla rivista Outside che suscitò enorme interesse. In seguito, con l'aiuto della famiglia di Chris, si è dedicato alla ricostruzione del lungo viaggio del ragazzo: due anni attraverso l'America all'inseguimento di un sogno, alla ricerca di uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata. "Nelle terre estreme", però, non è solo la ricostruzione degli eventi che portarono Chris McCandless alla morte, è anche una metafora sul rapporto tra la nostra civiltà e la natura che la circonda, è un formidabile tentativo di penetrare le segrete vibrazioni che percorrono tutte le giovinezze, è un viaggio del corpo e dell'anima scritto da un maestro del racconto d'avventura che qui si mette in gioco lasciandosi coinvolgere – assieme al lettore – dalle figure eroiche di cui narra.
SARTISA
ROIS