R O I S
MAPPE VIAGGI
Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.
SCRIVERE VIAGGIANDO
Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.
Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura.
Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.
Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.
IMMAGINI IN VIAGGIO
...proprio così, è un viaggio
fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro
per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi.
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.
Titolo
Cecità
di
Josè Saramago
I NOSTRI HOBBY CREATIVI
Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri
oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.
BUTTA UN OKKIO
...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.
SARTISA
Trama presa dal web
In un tempo e un luogo non precisati, all'improvviso l'intera popolazione diventa cieca per un'inspiegabile epidemia. Chi è colpito da questo male si trova come avvolto in una nube lattiginosa e non ci vede più. Le reazioni psicologiche degli anonimi protagonisti sono devastanti, con un'esplosione di terrore e violenza, e gli effetti di questa misteriosa patologia sulla convivenza sociale risulteranno drammatici. I primi colpiti dal male vengono infatti rinchiusi in un ex manicomio per la paura del contagio e l'insensibilità altrui, e qui si manifesta tutto l'orrore di cui l'uomo sa essere capace. Nel suo racconto fantastico, Saramago disegna la grande metafora di un'umanità bestiale e feroce, incapace di vedere e distinguere le cose su una base di razionalità, artefice di abbrutimento, violenza, degradazione. Ne deriva un romanzo di valenza universale sull'indifferenza e l'egoismo, sul potere e la sopraffazione, sulla guerra di tutti contro tutti, una dura denuncia del buio della ragione, con un catartico spiraglio di luce e salvezza.
RECENSIONE
Dicono che sono le prime dieci righe che catturano il lettore.
Questa è una lettura a parte, che segue una sua strada personale.
Credo sia corretto avvisare il probabile pubblico perché sin dalle prime pagine si incontra una scrittura, sì scorrevole, ma senza alcun tipo di interpunzione, se non alcune virgole con di seguito una maiuscola che identifica un dialogo. Spiegato, è più complicato che non passarci con gli occhi e immagazzinare questo modo di scrivere. Poi c’è la storia.
La Storia, una di quelle distopiche,, di quelle che inizia con il botto, ma che non si sa dove andrà a finire. Una di quelle che non svela nessun nome proprio, gli attori vengono identificati da
aggettivi, o da lavoro. Tipo la moglie del medico, oppure l’uomo con la benda all’occhio. Una città qualsiasi, di uno stato qualsiasi.
Questa strana cecità che inizia a un semaforo, nel giro di poco contamina il mondo.
Perdono la vista, tutti, ma non arrivano le tenebre, come sentiamo sempre dire, ma una luce lattiginosa. Il suo colore è il bianco.
“IMMERSO IN UN MARE DI LATTE”
Le cose precipitano quando tutti vengono coinvolti in questa marea lattea, solo una donna sembra al di sopra di ogni contagio. Lei condurrà, senza dirlo a nessuno della sua sana
costituzione tranne che al marito, per una strada tutta in salita.
Il medico degli occhi aveva avuto fino a quel momento un’idea ben chiara e precisa sulla cecità, e aveva confezionato una frasetta da dire ai suoi pazienti. Questa volta però, la cosa era molto diversa, e forse senza via d'uscita, se non quella della pazzia.
“LA CECITA’ È UNA QUESTIONE PRIVATA FRA UN INDIVIDUO E GLI OCCHI CON CUI è È NATO”
Sono smarriti, sono indifesi, e pensano che la vita in futuro sarà solo un inferno. Un esempio: per affrontare la fame, si abbandonano a prepotenze e prevaricazioni fatte da altri ciechi con biechi fini, con un animo malefico che vendono il cibo in cambio di abusi indescrivibili.
Troviamo l’uomo indebolito, in stato confusionale e si intuisce che se il bipede viene colpito da una qualsiasi forma invalidante e tutti ne vengono contagiati, il caos è totale, regna la confusione e l’anarchia. L'essere umano potrebbe perdere la ragione e rendersi conto di doversi assoggettare a nuovi modi di sopravvivenza, altrimenti sarebbe la disfatta dell'umanità.
AGGETTIVO
Riflessivo
Mantra.
“SE NON SIAMO CAPACI DI VIVERE GLOBALMENTE COME PERSONE, ALMENO FACCIAMO DI TUTTO PER NON VIVERE GLOBALMENTE COME ANIMALI”
PRO
Curioso per la narrazione
CONTRO
Complesso
CONCLUDENDO
Ostico di primo contatto, poi entrando nel “mood” tutto risulta scorrevole e la storia anche se surreale e assurda anche nell’epilogo, sprigiona molte riflessioni e domande. Non è per tutti per la crudeltà di alcune scene.
VOTO
3.5
ROIS