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       MAPPE VIAGGI

 

​​Scattare una foto, raccontare della foto. Tu che leggi ti chiederai, ma dove si trova?
Senza pretese, pronte da leggere e andare, senza navigatore, solo un pizzico di avventura, e una spruzzata di probabili imprevisti. Questo è viaggiare. Un clic, un Moleskine, e una mappa.

 

​SCRIVERE VIAGGIANDO
 

Lo scrivere, imprimere su di un moleskine un evento,una sensazione, un luogo.

Ho composto per ogni nostro viaggio un diario, dove ho annotato quello che vedevo tramite la scrittura. 

Ho raccontato i luoghi con i nostri occhi. Ho scritto di posti particolari dove bisognerebbe andarci almeno una volta.

Certo sono solo frammenti di vita, briciole che possono arricchire un viaggio anche solo con la lettura.

           IMMAGINI IN VIAGGIO

 

​​...proprio così, è un viaggio

fatto di immagini
delle nostre zingarate in giro

per il mondo.La foto, per chi la osserva per la prima volta,può far nascere curiosità,stupore, e tanto altro.Per noi che le pubblichiamo sono la nostra memoria,quella memoria che con gli anni può sbiadire può offuscarsi. 
Le immagini sono la salvezza,amore per la scoperta.

 

   Diario di viaggio Provenza 2014

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  I NOSTRI HOBBY CREATIVI

 

Di seguito la nostra vetrina sul mondo. Ci piaceva poter condividere con il web i nostri

oggetti, tutti completamente fatti a mano. Per ogni oggetto troverete una descrizione e l’impiego dello stesso. È ovvio che essendo pezzi unici, non possono essere identici, perché appunto creati uno alla volta, con pazienza e passione. Se nel vederli poi vi arrivasse qualche idea, non fate altro che contattarci  il Vostro progetto lo realizzeremo insieme.

 

     BUTTA UN OKKIO

 

...se siete arrivati fino a qui vi ringraziamo con questo ultima chicca Buttate un occhio dentro questa stanza e troverete delle piccole storie della nostra vita.

 

Ferie Francia Provenza Isle sur la sorgue.

 

La via dell'acqua

 

Domenica 14 settembre 2014

 

 

Partiamo in auto per Isle sur la Sorgue dove alloggeremo in una villa proprio sulla Sorgue

in pieno centro. Da Madame Imperatori Pascale.Per arrivare a Isle sur la Sorgue prendiamo la strada bassa la possiamo fare perché è estate e quindi non c'è neve, altrimenti non si potrebbe prendere per la neve. Milano, Vinadio , il colle della Maddalena, poi verso Barcellonette, ed infine eccoci arrivati. Passiamo il ponte dove sotto scorre la Sourge facciamo la rotonda ed entriamo da un cancello in ferro battuto, e si apre un luogo meraviglioso. Dietro a siepi altissime e pini corposi si innalza una villa di sasso bianca, con una enorme scalinata che porta alla parte superiore. Madame, in un traballante italiano ci indica che il nostro appartamento è proprio lì davanti, a piano terra,fronte giardino, sempre con la padrona di casa facciamo il giro della proprietà e ci racconta che saremo soli. Indicando il piano superiore dice che lo stanno ristrutturando e per il resto degli appartamenti non li hanno ancora affittati. Quindi noi entreremo in un appartamento nuovissimo. Proseguiamo, un giardino ampio con sdraio e tavolini in ferro battuto nero e sedie con le spalliere a ventaglia vediamo che in fondo scorre il fiume, limpido e freddo. Splendido. La casa è immacolata. I proprietari vanno e noi siamo padroni di questa meraviglia per 10 giorni.

 

Lunedì 15 settembre

 

Come primo giorno piove a dirotto, per fortuna siamo in auto. Decidiamo di andare a Carpentras. Nel medio evo il suo nome era Carpentorate poi dopo moltissime vicissitudine ecco arrivare Carpentras. Purtroppo la cattedrale era chiusa quindi un giro attorno merita per vedere la struttura. Il centro è tutto acciottolato con nel mezzo la solita conca dove scorre sempre dell'acqua oggi a maggior ragione quel canalino lavora moltissimo perché deve accettare anche quella piovanaCi fermiamo a prendere un caffè e poi via ancora tra le vie del centro.Cittadina multietnica, raggiungiamo Porta Orange, oggi il museo è chiuso. È una delle 32 torri e 4 porte che cintano la cittadella. Passeggiando prendiamo vicolo Boyer caratteristico vialetto con la volta coperta a vetri. Jean Boyer orefice della città il quale decide di collegare la galleria con il mercato di patate, quindi fa demolire un complesso di case per fare costruire questi due edifici con la copertura tra loro. Voleva imitare le gallerie parigine. Ritornando verso il parcheggio che è gratis fuori le mura, notiamo moltissimi negozi abbandonati e quelli aperti riportano scritte credo arabe con esposti i loro abiti femminili, quindi chador e burqa. In giro c'è moltissima gente che si accoccola negli angoli delle stradine del centro formando dei gruppetti che parlottano la loro lingua. Non il francese.

Martedì 16 settembre

 

Sveglia come sempre 8.30 uno sguardo al tempo, colazione .

L'ombrello non lo abbandoniamo, anzi anche oggi non promette nulla di buono.

Il programma che ho pianificato in questi giorni si tratta di andare a visitare dei paesini

arroccati che hanno a che fare con l'acqua. Pernes, con gli ombrelli iniziamo a scendere verso il centro del paesino, e nonostante la pioggia ci accoglie un gorgoglio insistente.

Infatti questo caratteristico borgo è famoso per le sue 40 fontane. Si possono ammirare tutte graziealle indicazioni che si trovano impresse sulle case.

Qui troverete il percorso delle fontane:

www.tourisme-pernes.fr/fr/decouvrir-et-se-divertir/les-visites

Le Fontaine de Vaucluse, Questa località è molto turistica, nonostante sia settembre abbiamo parcheggiato in quello della rotonda. L'attrazione delle sorgenti della Sorgue porta molti visitatori anche in pullman quindi è bene arrivare molto presto per sistemare l'auto nel primo parcheggio. Quello + vicino alla darsena. Parcheggio 4 euro tutto il tempo che si vuole. Una lettura della colonna in granito dedicata al Petrarca, qualche foto alla darsena che si affaccia proprio lì davanti. Il ponte dà spunto per inquadratura molto carine. Poi passeggiata verso la sorgente.Lasciando il ponte alle spalle sulla destra c'è un enorme cartellone dove viene indicato il percorso con il numero 1 che non compare, non fa nulla, procedete alla sinistra guardando il cartellone e iniziate la salitina che vi porterà alla sorgente. La passeggiata non è impegnativa, sono riuscita a farla anch'io, quindi tranquilli. Di tanto in tanto si incrociano degli scorci da favola, ad esempio il giardinetto con i platani, oppure le piccole cascatelle che si incastrano tra loro. Mettetevi scarpe comode, perché sono ciottoli e sabbia. Arrivati al terrazzino troverete, se siete fortunati, la famosa sorgente. Noi non abbiamo visto nulla perché in alcuni mesi dell'anno non si vede. Il tutto è ai piedi di una imponente falesia alta 230metri, maestosa da incutere timore solo a guardarla. Sempre sul terrazzino ci sono delle lapidi incise con la famosa poesia del Petrarca, e il gemellaggio che Francia e Italia in questo luogo non si separeranno mai. Come sempre, in Francia, c'è anche una legenda, ma quella non la voglio svelare è molto carina dateci un occhio perché merita. Nella discesa potete fermarvi alla stamperia. Essa è sulla sinistra dove c'è il mulino. L'entrata è gratis si vede la lavorazione della carta, da stracci a carta telata. Interessante più avanti naturalmente il negozio che vende oggettini inerenti alle stampe alla carta ecc. Procedendo una galleria di negozi vi porterà fuori da questo shopping forzato. Ci sono molti bar e ristoranti che si snodano accanto al fiume.

Attenzione: Non consigliato a persone diversamente abili.

Parcheggio 4 euro, tutti hanno lo stesso prezzo. Per approfondire di seguito il link: https://www.provenceguide.com/patrimoines-culturels/isle-sur-la-sorgues/fontaine-de-vaucluse/provence-4610803-1.html

Siamo ripartiti che erano le 13 nel viaggio verso APT abbiamo notato un cartello che ha attirato la nostra attenzione Gordes. Uno dei + bei borghi della Provenza. Quindi, via verso questo borgo.Siamo arrivati e a quel punto finalmente è arrivato il sole il quale rifletteva sulle pietre dei muretti e delle casa da rendere questo luogo luminosissimo. Ci sono molti parcheggi a terrazza. Siamo arrivati e c'era il mercato. Spettacolo, colori e profumi invadono tutt'intorno. Le bancarelle traballano sul pavè lucido e consumato, i tendoni svolazzano all'arrivare del venticello il quale ci ha trasportato tra i vicoli, scale e panorami splendidi.Ci siamo fermati a mangiare da Rosario, abbiamo preso due panini con formaggio e prosciutto due calici di vino bianco tutto ottimo. Per portare a casa un ultimo ricordo di questo pezzettino di terra provenzale, prendiamo la D2 dove si possono trovare dei magnifici scorci per riprenderla da lontano. Ci rimettiamo sul percorso verso APT. Parcheggiamo fuori le mura senza pagare nulla, incredibile. APT fondata da Caio Giulio Cesare, quindi Romana. Ora è una cittadina con i suoi viottolini e i suoi negozi di dolciumi e del buon vino. Ci rechiamo immediatamente a vedere la chiesa di Sant' Anna. Dove il mistero è assicurato. Suggestivo è scendere nella prima cripta dove ci sono vecchie tombe poi voltandosi si trovano altre scale consumate e in fondo una luce fioca ci accoglie in quella che è la cripta dove hanno trovato le spoglie di Santa Anna.

Leggenda: Anche per questo luogo vi è una leggenda che grazie ad un sordo ceco che si mise a saltare e gesticolare proprio sopra di essa facendo segno di scavare, i contadini accolsero la sua richiesta e da lì a poco trovarono questa nicchia, dove si dice, che c'era una fiamma che ardeva ancora con accanto le spoglie della Santa. In quel momento il cieco riprese a vedere e a parlare.

 

Venerdì 19 settembre

 

Programma di oggi Lacoste, Bonnieux, Oppedette

Verso Lacoste, piove a dirotto, la cittadina è in completa fase di ricostruzione, strade chiuse, negozi falliti, operai fradici che intonacano muri moderni.

Troviamo il castello, che avevamo già visitato anni addietro, del marchese Sade. Il quale cadde in disgrazia, e il castello con lui. Poi fortunatamente arrivò Pierre Cardin e lo trasformò in un teatro.Il famoso teatro di Lacoste. Verso Bonnieux, questo borgo arroccato come gli altri ha una particolarità, è stato scelto per girare alcune scene del film. "Un ottima annata" con Russell Crowe. Infatti è un bon bon un luogo incantevole. Appena fuori troviamo un cartello che indica una foresta. Quella dei cedri. La percorriamo curve contro curve ad ogni ansa un panorama diverso ad ogni contro ansa uno spettacolo unico. Si procede su di una strada secondaria, ma comunque tenuta bene la D36. Andiamo fino in fondo incrociamo ulivi, cedri, macchia mediterranea. Incontriamo il parcheggio ultimo posto dove si arriva con le 4 ruote, dopo di che si procede a piedi. La scelta dei sentieri è infinita. Torniamo indietro fermandoci a fare foto e a leggere i cartelli.La giornata è migliorata notevolmente ora viaggiamo con il tettino aperto e il sole entra ad asciugare l'umido raccolto nei giorni precedenti due foto al castello fantasma di La tour d'aigues e poi verso Cereste e Oppedette.Prima di arrivare in questo paesino che conta 40 anime si deve affrontare una strada tortuosa, per la felicità dei motociclisti ci sono curve e contro curve vertiginose e rocce sporgenti, sul fiume Calavon. Siamo nelle gole di Oppedette. Dopo questa meraviglia si arriva in un largo parcheggio dove si trovano tutti i cartelli per procedere a piedi in vari tipi di passeggiate.Ai due lati dei cartelli delle terrazze panoramiche si addentrano a strapiombo nel vuoto della valle.Infatti io in quella più esposta non ci sono andata. Ho fatto foto, ma purtroppo non rendono molto.

Bisogna venire a vedere questo piccolo canyon provenzale. Qualche informazione: https://www.parcduluberon.fr/geosite/gorges-d-oppedette/

 

Sabato 20 settembre

 

A spasso per L'Isle sur le sorgue Sembra la nostra Venezia, ponticelli verniciati in verde, altri in ferro battuto adornati da piantine fiorite, e poi ancora canali navigabili, altri con enormi mulini, infatti è anche la città dei mulini, è consigliato il“waterweelh circuite” , ossia la passeggiata sui canali per poter ammirarlitutti e 15. La cittadina è famosa anche per i negozi di antiquariato, ossia  i “Brocanti”. Ad ogni passa si sente l'odore della lavanda che impera ad ogni angolo, appesa fuori dai circa 300 negozi di brocantage adagiata sui tavoli dei ristoranti sui canali, esposte sui balconi a testa in giù. Insomma questa è il cuore della Provenza. Osserviamo dai pontili i balconcini che sembrano sospesi sull'acqua sovraffollati di mille fiori coloratissimi. Le anatre che crocchiano tranquille lasciandosi trasportare dalla corrente. Alcuni murales ravvivano delle già adorabili piazzette, e una gatta stanca sta riposando sul tetto di un auto. Insomma, città divina.

 

Domenica 21 settembre

 

Madame Pascale ci aveva anche fornito di alcune informazioni, quella che ci aveva caldamente raccomandato era di non perdere il mercato della domenica mattina nella piazza centrale. Usciamo, e già sul marciapiede si fatica a camminare, dalla gente che c'è, percorriamo quei 500 metri e ci portiamo sulla strada principale. Qui troviamo già bancherelle di Brocanti che espongono i loro prodotti in maniera teatrale, poi attraversiamo il ponticello, sì il ponticello perché attraversa il fiume con cascatella, e balconcini fioriti.Eccoci nel marché vero e proprio. Già da lì si notano i colori dei banchi i profumi e le parlate internazionali. Procedendo, con il naso all'ingiù si prendono le stradine attigue anch'esse piene di merce. Gli articoli sono completamente diversi dai nostri mercati. Qui si trova il banchetto della frutta tutta ordinatamente sistemata in cassettine di legno, pulite e allineate. Poi si trova il fioraio fronte chiesa che si dimena a servire tra un vaso e l'altro e gli avventori che ammirano e odorano i suoi prodotti. Poco più avanti una signora espone tutti gli aromi della regione, un uragano di odori ci assale penetrando nelle narici, a volte anche rammentando qualche flashback accantonato e quasi dimenticato. Sempre camminando piano piano troviamo in un piazzalino i signori delle stoffe. Tutte rigorosamente provenzali, ricamate, di cotone, plastificate, insomma una scelta infinita. A un tratto lo sguardo cade verso una lastra di legno più bassa delle altre, e sopra ben allineati dei pomodori, turgidi, maturi al punto giusto, e tanto profumati. Sono i cuori di bue e ...i colori ci sono quelli rossi quelli gialli e quelli sfumati in nero. Le foto si sprecano, i clic non cessano. Si vedono tutti questi turisti che continuano a girarsi a scattare a dimenarsi tra la folla. Ecco i formaggiai. Odori pungenti e personaggi simpatici ti offrono un assaggio con una battuta pronta e su misura. E per finire i polli fatti allo spiedo, c'è il cinese che lo fa con le sue spezie c'è il francese, e via così. Non mi sono dimenticata. Sì ci sono anche una quantità infinita di venditori di lavanda, e su questo argomento non basterebbero tutte le righe di questo diario. Quindi un salto in questo mercato andrebbe fatto.I prezzi...ma il cuore lo si può anche riempire solo con i colori e gli odori.Noi siamo andati a settembre con le sue tinte e le sue sfumature.
In agosto lo spettacolo è più suggestivo perché si svolge sulle acque della Sorgue.

Mercato meraviglioso, colori, profumi, persone, turisti, lingue diverse, abiti sgargianti, classiche donne vestite alla francese, mercanti che urlano, odore di pollo, scalpitio sull'acciottolato, scricchiolio di sacchetti che si chiudono con dentro chissà quale prelibatezza.Tornati a casa con negli occhi l'arcobaleno e nel cuore il futuro ricordo.

 

Lunedì 22 settembre

 

Oggi Lourmanin Ansouis. Giornata splendida un sole invidiabile, con un vento....il maestrale. Prendiamo per Lourmanin, lì c'è un castello da visitare. Senza guida, e con 13 euro pagati (6.5x2) entriamo in questa dimora principesca. Questa bellissima costruzione ha un primato: si tratta del primo castello di stile rinascimentale eretto in Provenza. È composto da una parte in stile medievale e da una parte rinascimentale, completamente arredata. Nel XX° secolo il castello rischiò la demolizione e venne salvato grazie all'opera di un uomo di grande cultura Robert Laurent-Vibert, che lo ristrutturò e mise in salvo tutti i documenti d'archivio e i quadri antichi...

Personalmente l'arredo non mi è piaciuto perché recuperato e assemblato nelle stanze ben pulite e catalogate, ci sono anche degli articoli africani. Il Castello è adesso soprannominato "La Piccola Villa Medici in Provenza", perché meta estiva di artisti e ricercatori. Noi siamo stati fortunati al piano terra, dove c'è la sala musica una ragazza stava suonando Bhetooven.

Il paesino è un luogo di tranquillità e pacatezza. per informazione:

http://www.chateau-de-lourmarin.com/visits/

Ora verso Ansouis Splendido borgo, dove la vita conta i minuti, dove si sentono i secondi passare nella sua lentezza. Abbiamo mangiato nella piazzetta centrale sotto un albero secolare.L'ombra sotto quel platano e il vento appena accennato ci ha invitato a sederci a quel tavolo. La cucina era in casa del gestore, invece da bere è arrivato dal bar di fronte. Insomma proprio un trattamento famigliare. Prezzo ragionevole. Anche qui c'è un castello da visitare, ma solo una volta la settimana alle 15.

 

Martedì 23 settembre

 

Questa mattina abbiamo bevuto il caffè in un paesino di nome Barbentane. Il navigatore ha esagerato e ci ha fatto arrivare fino al centro del paese. Praticamente l'abbiamo fatto con il fiato sospeso perché le stradine erano così strette che pensavano di non uscirne più.In questo borgo c'è un castello, ma non è visitabile, se non alcune volte all'anno quando il proprietario dà il permesso. Quindi prima informatevi. Dove c'è l'informazione turistica in fondo al vialettino c'è una bellissima villa, che anch'essa non è visitabile, ma solo da fotografare perché c'è il cancello sempre aperto. Io non l'ho fotografata. Qualche foto al paesino la fontana a doppia uscita e la porta Calendrale del 1500.Siamo passati anche da Graveson, ma il giardino acquatico è aperto fino al 15/9.Quindi via verso St Remy de Provance, un caos infernale tutti impazziti a cercare i passaggi di Van Gogh in città, poi sui pali leggiamo una comunicazione inquietante. Attenzione ai tori liberi.Ovviamente sono cartelli per la futura corrida che si farà per le strade della cittadina. Veniamo via da quel casino infernale e procediamo verso la città Archeologica poco più avanti. Gli elementi più importanti di questo insediamento sono: l' arco di trionfo situato presso le rovine di Glanum vicino a S. Remy de Provance. Venne costruito in seguito alla vittoria romana sui popoli della gallia durante il principato di Augusto. È molto simile agli archi che si trovano nelle città di Orange e Carpentras. A fianco troviamo Il mausoleo che venne eretto per rendere omaggio ad una famiglia di origine gallica che ottenne la cittadinanza romana combattendo nell'esercito di Augusto. È molto ben conservato sia per la struttura che per le decorazioni.Siamo venuti via perché non volevamo togliere tempo all'attrazione della giornata.Les Baux-de-provance. Che dire di questo luogo, attrattiva per i turisti, e divertimento per i più piccoli. Questo paesino a picco su una rupe, in parte dominato da rovine da cui si ammira uno splendido panorama, non è molto conosciuto, ma è certamente il più caratteristico.Il nome Baux deriva dall'alluminio che contorna la zona ed allora il geologo Berthier la chiamò Les Baux grazie alla sua miniera di bauxite.Per iniziare scrivo che questo magnifico sito attira circa 2000 di visitatori l'anno.Ora due righe sulla sua storia. La famiglia Le Baux si vantava di provenire da Baldassarre, uno dei re magi, grazie anche a questo divennero sempre più forti e dominarono anche altre città della Provenza e due Italiane Avellino e Andria. Un personaggio storico e perfido rimase incollato a questa cittadina, si tratta del Visconte Raymond de Turenne, detto anche il flagello della Provenza. Amava gettare i prigionieri giù dalla rupe più alta e si divertiva un mondo a guardare le espressioni di terrore dei malcapitati.Poi per fortuna il Visconte cadde in disgrazia il Re di Francia lo fece fuggire così questo magnifico castello diventò rifugio di ribelli e delinquenti fino a che Richielieu la fece radere al suolo.Proprio come i nostri occhi la stanno osservando oggi.Dopo queste due righe di info siamo saliti, il parcheggio costa 5 euro e si paga sono in moneta. ATTENZIONE solo in monete tutte le macchine non hanno ne le banconote ne il bancomat. Ci sono molti posti auto, ma bisogna essere in gamba a portarla fino lassù perché è molto ripido. Entriamo nelle viuzze, la giornata è ventilata grazie al Maestrale che soffia imperterrito su tutto il costone e a volte anche dentro le rovine. Tanti negozietti stipati di roba si susseguono su un acciottolato indenne dal tempo. Ogni negozio ha una chiusura di ferro battuto a doppio battente, ogni angolo è motivo di fermata per una clic, ogni sguardo è ragione per apprezzarne la bellezza. Tra uno stupore e l'altro, fortunatamente c'è poca gente, arriviamo all'entrata dove un bell'ufficio ci accoglie per i fare i ticket, 8 euro ad anima. C'è anche la possibilità di presenziare all'illuminazione serale con spettacolo sulle rovine. Per chi vuole c'è anche la spiegazione in lingua con la guida virtuale oppure con la APP QR che però in quel momento non funzionava. Comunque ti danno anche una piantina, ma ci sono le frecce affisse ai muri dove non si può sbagliare. La pavimentazione non esiste sono tutti massi uno sull'altro uno accanto all'altro corrosi dal vento e dall'acqua e dai secoli. Procediamo, un enorme distesa si apre davanti a noi era un ospedale in mezzo una catapulta perfettamente funzionante può tirare fino a 200 metri di distanza, dei dipinti mostrano come funzionava, insomma tutto molto chiaro. Procediamo sempre stando molto attenti a dove si mettono i piedi. Scalino alto,scalino basso, masso, strettoia serie si scalini.I panorami da terrazzini sono senza parole, e il vento vince sempre a queste quote e spazza via anche la più piccola perplessità. Io mi fermo non posso affrontare altri scalini diseguali e molto molto alti, anche se c'è il mancorrente da entrambi i lati sarebbe pericoloso per me, non per la salita, ma per la discesa. Quindi mi accontento e invidio tantissimo Roberto che sale solo la prima rampa e scatta delle foto. Intanto io osservo e vedo la valle Dell'Enfer, si crede che Dante sia stato ispirato da queste falesie, da queste rocce sgretolate, da questi profili scolpiti nella friabilità della roccia calcarea, questo ispirò DANTE a scrivere i suoi gironi dell'inferno.Torniamo indietro, tutta discesa, medesimo percorso, stessa attenzione.

Attenzione non è adatto a persone con mobilità ridotta.Qualche informazione la trovate sul sito:

https://www.chateau-baux-provence.com/

 

Mercoledì 24 settembre

 

oggi mare la giornata è splendida il cielo non presenta neppure una nuvola. Dopo circa 70 km eccoci a Martigues una baia dopo Marsiglia. Abbiamo parcheggiato in quelli gratuiti. È un paesino con molti ponti adornati da vasi di fiori, uno poi è mobile. Le imbarcazione ormeggiate sono di ogni genere. Ci sono due magnifici catamarani. Nella piazzettina proprio a ridosso di uno di questi ponti c'è un monumento dedicato al pescatore e alla ricamatrice, fatto in ferro. Carinissimo. Di ristorantini, aperti pochi per via che siamo a settembre, ma a parte questo all'interno abbiamo notato molti negozi da affittare e abbandonati. Ci sistemiamo proprio fronte mare e ci mangiamo due zuppiere di cozze con le patatine. Divine, alla provenzale, naturalmente. Due passi e poi verso le spiagge che hanno qui. Prendi una strada che ti porta al mare e termina sulla sabbia. Fatto, in fondo giriamo a desta e ci troviamo in paradiso. Il vento che sbatte sugli scogli dei ragazzi che fanno surf e kitesurfing, e dei cavalli che passeggiano sulla sabbia alle nostre spalle. Ebbene sì alle spalle c'era ancora acqua, eravamo capitati in una penisoletta.

Qualche foto e poi via su di un altra penisola.

 

Giovedì 25 settembre

 

Ultima gita Sault la città per eccellenza della Lavanda. Certo ora non c'è e non si possono ammirare quelle distese immense color lilla, ma lei c'è è lì incolore piccola e nessuno la nota. Beviamo il caffé nel solito bar in centro. Sault ha solo un incrocio e tutta la vita si sviluppa lì, di fronte c'è una dolcissima pasticceria dal 1887. Quindi prendiamo due croissant e poi andiamo a bere il caffè assaporando questa gustosa brioches.

Le gole della Nesque ci hanno visto passare anche in questa occasione. Ogni volta è una scoperta, ogni volta è un emozione. I suoi strapiombi, le sue ringhiere a picco sulle falesie, le sue galleria scavate nella roccia.

Finito domani venerdì prenderemo la strada di casa. Alla prossima….


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